"Dopo la strage di Molfetta che costò la vita a cinque lavoratori - dichiara l'ex responsabile del lavoro del Prc Maurizio Zipponi - ci sono stati oggi in Sicilia altri sei morti sul lavoro.
Mentre il presidente del consiglio Berlusconi - così dicono le agenzie - sta cercando il ministro del welfare Sacconi 'per chiedergli di recarsi sul posto e verificare la dinamica dell'incidente' e dispensa alle famiglie in lutto 'la vicinanza e anche l'aiuto concreto mio personale e del governo', il suo governo – ed in particolare il ministro del welfare Sacconi - non passa giorno senza lamentare le norme troppo severe in materia di sicurezza che strangolano le imprese e ad annunciare di voler mettere mano al testo unico varato nella scorsa legislatura, con l’obiettivo di ammorbidire le già esigue pene per i responsabili degli omicidi sul lavoro. Obiettivo su cui si sta impegnando, con tutta la sua forza, Confindustria.
Voglio sapere dagli esponenti di questo governo, e in particolare dal ministro del welfare Sacconi, voglio sapere dal Presidente di Confindustria, quale è il confine oltre il quale la vita non vale più nulla, oltre il quale la sicurezza è un optional, oltre il quale gli omicidi diventano “bianchi” e il dolore di chi resta è un prezzo che si può pagare.
Per quanto ci riguarda è necessario indire una giornata di lutto e di lotta perché in Italia si possa lavorare per vivere e non per morire, presidiando quelle istituzioni (Asl e Ispettorati del lavoro) che hanno il compito e la possibilità di intervenire laddove le leggi vengono sistematicamente ignorate.
E’ necessario che venga presentata ai Prefetti di tutta Italia una carta rivendicativa che denunci le situazioni a maggior rischio e indichi i mezzi e le risorse con cui è necessario intervenire".
Ufficio stampa prc
12 Giugno 2008
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