“L'accordo raggiunto dai Governi sulla direttiva rimpatri è pessimo, il testo finale è una mediazione al ribasso che favorisce sistematiche violazioni dei diritti umani. Il Parlamento Europeo deve respingere la direttiva.” Lo afferma Giusto Catania, eurodeputato della Sinistra Unitaria Europea (GUE/NGL) e vicepresidente della Commissione Giustizia e Affari interni del Parlamento Europeo.
“È inaccettabile il tempo della durata della detenzione: diciotto mesi di trattenimento in un centro di permanenza temporanea per persone che non hanno commesso alcun reato sono una misura sproporzionata. Inoltre, tra le definizioni di rimpatrio si prevede la possibilità di mandare i migranti nei paesi di transito in questo modo, di fatto, si favorisce la deportazione in paesi come la Libia che non offrono garanzie sulla tutela dei diritti umani. Con questa direttiva si sancisce la possibilità di trattenimento e di espulsione dei minori non accompagnati e si può indubbiamente affermare che il divieto di rientro per cinque anni sia una misura eccessivamente vessatoria.
Infine, anche l'accordo raggiunto sulla gratuità dell'assistenza legale è assolutamente ambiguo: si demanda ai Paesi membri la possibilità di attuare il gratuito patrocinio, eliminando l'obbligo di tutela e contribuendo ulteriormente ad abbassare gli standard di protezione dei migranti. Facciamo appello – conclude Catania – a tutti i gruppi del Parlamento Europeo di bocciare la direttiva. Speriamo che il Parlamento Europeo non resti insensibile alle tante sollecitazioni che vengono dalla società: associazioni, gerarchie ecclesiastiche, ong, organizzazioni sindacali, in questi ultimi giorni, hanno mostrato avversione nei confronti della direttiva.”
“L'accordo raggiunto dai Governi sulla direttiva rimpatri è pessimo, il testo finale è una mediazione al ribasso che favorisce sistematiche violazioni dei diritti umani. Il Parlamento Europeo deve respingere la direttiva.” Lo afferma Giusto Catania, eurodeputato della Sinistra Unitaria Europea (GUE/NGL) e vicepresidente della Commissione Giustizia e Affari interni del Parlamento Europeo.
“È inaccettabile il tempo della durata della detenzione: diciotto mesi di trattenimento in un centro di permanenza temporanea per persone che non hanno commesso alcun reato sono una misura sproporzionata. Inoltre, tra le definizioni di rimpatrio si prevede la possibilità di mandare i migranti nei paesi di transito in questo modo, di fatto, si favorisce la deportazione in paesi come la Libia che non offrono garanzie sulla tutela dei diritti umani. Con questa direttiva si sancisce la possibilità di trattenimento e di espulsione dei minori non accompagnati e si può indubbiamente affermare che il divieto di rientro per cinque anni sia una misura eccessivamente vessatoria.
Infine, anche l'accordo raggiunto sulla gratuità dell'assistenza legale è assolutamente ambiguo: si demanda ai Paesi membri la possibilità di attuare il gratuito patrocinio, eliminando l'obbligo di tutela e contribuendo ulteriormente ad abbassare gli standard di protezione dei migranti. Facciamo appello – conclude Catania – a tutti i gruppi del Parlamento Europeo di bocciare la direttiva. Speriamo che il Parlamento Europeo non resti insensibile alle tante sollecitazioni che vengono dalla società: associazioni, gerarchie ecclesiastiche, ong, organizzazioni sindacali, in questi ultimi giorni, hanno mostrato avversione nei confronti della direttiva.”
Roma, 05 giugno 2008
Prc Jesi, Circolo Karl Marx
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