di Antonio Sciotto
su Il Manifesto del 05/06/2008
Bernabè presenta il suo «piano di efficientamento»: i tagli, da effettuare entro il 2010, porteranno «risparmi» per 300 milioni. Allarme di Cgil e Cobas
Annuncio shock della Telecom: l'azienda ieri, presentando il suo «piano di efficienze», ha spiegato che taglierà 5 mila posti di lavoro entro il 2010, e che gli esuberi porteranno nelle casse 300 milioni di euro di risparmi ogni anno. L'annuncio è piombato come un fulmine a ciel sereno sui sindacati, che spiegano di non aver mai discusso il piano industriale (di cui quello di ieri sarebbe un aggiornamento) con la dirigenza: «Ci devono spiegare in base a quale logica industriale si riduce il personale - dice Alessandro Genovesi, Slc Cgil - Ma soprattutto chi sarebbero questi 5 mila e con quali strumenti dovrebbero essere dichiarati in esubero». Il segretario generale Slc Cgil Emilio Miceli aggiunge: «Telecom si appresta a ridisegnare la sua funzione rinunciando alla caratteristica di essere un grande gruppo sovranazionale. Del resto l'assenza di acquisizioni annunciate e mai definite e la vendita di asset in Francia lo stanno a testimoniare: probabilmente questo è il primo prezzo che si paga a Telefonica».
Sul piede di guerra anche i Cobas, che spiegano di aver «lanciato l'allarme già da mesi», e che di recente avevano mandato una lettera all'amministratore delegato Franco Bernabè denunciando gli enormi sprechi di risorse, tutte sbilanciate sui dirigenti a sfavore dei lavoratori: «Il primo dato che balza prepotentemente agli occhi - spiegavano illustrando una tabella inserita nella lettera - è il rapporto tra i ben 4.461 dirigenti e quadri che "comandano" i 54.151 lavoratori e lavoratrici. Insomma, mediamente abbiamo 1 dirigente ogni 59 unità e 1 quadro ogni 15 unità (tra i quali vi sono i tanti 7, 6, 5 livelli che hanno ruoli di coordinamento di personale)».
Il nuovo piano presentato ieri da Bernabè prevede che la nuova organizzazione sia basata sulla suddivisione delle aree di attività tra «business» e «consumer», e non più sulla classica ripartizione fra «fisso» e «mobile», mentre ai responsabili delle vecchie divisioni sarebbe stato chiesto di fare «un passo indietro», rinunciando cioè alla qualifica di direttore generale. Bernabè ha spiegato in un'intervista al Financial Times che Telecom Italia punta nei prossimi anni a ridurre del 40% i costi operativi e a trovare partner finanziari - operatori di private equity o fondi sovrani - che l'aiutino a rilevare asset nel settore delle tlc. Un altro 40% di tagli interesserà 2 miliardi di costi nelle aree marketing, pubblicità e clienti. Il gruppo, ha aggiunto Bernabè, non crescerà quest'anno, e nei prossimi due l'incremento dei ricavi sarà molto limitato. Il comitato esecutivo ha poi costituito la direzione «Domestic market operations» affidandola a Oscar Cicchetti. Avrà il compito di integrare le attuali strutture fisso, mobile e top clients. Resta invariata la direzione «Technology & Operations», affidata a Stefano Pileri. Francesco Forlenza è stato nominato nuovo vice presidente di Olivetti.
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