Ronde preventive

08.06.2008 15:10
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ImageImperia ha scoperto l’emergenza clandestini. E la sera sguinzaglia pattuglianti privati. Con mimetica, anfibi e pistola. Un servizio sovvenzionato dalla Lega. In Questura silenzio stampa
di Paolo Odello

Terra strana il Ponente ligure, provincia profonda sempre pronta a seguire senza tentennamenti le mode del momento non si sottrae e rimarca la propria voglia di sicurezza. La voglia di ronde si fa sentire anche a Imperia. Così mentre si susseguono, a ritmo quasi giornaliero, attentati incendiari ai danni di spiagge e cantieri della provincia, il capoluogo scopre l’emergenza clandestini. E si inventa anche la soluzione: il pattugliamento privato di quella porzione di quartiere dove la presenza di cittadini extracomunitari risulta più visibile e forse, proprio per questo, meno tollerabile. Sotto osservazione finisce così la parte bassa della strada principale di Porto Maurizio, quartiere bene di Imperia. Intitolata a Felice Cascione, comandante partigiano garibaldino, la strada conta alcuni esercizi commerciali gestiti da extracomunitari. Sarebbe proprio questa presenza stabile, secondo i sostenitori delle ronde, a richiamare un gran numero di immigrati. Troppi, sottolineano gli altri esercenti. Presentata come “presenza dissuasiva”, l’iniziativa sembra infatti godere del sostegno dei commercianti della zona. È nato pure un comitato spontaneo - una frangia dissidente del Comitato integrato di via ha dato vita al Comitato via Cascione bassa - che, oltre ad applaudire, si prefigge anche il rilancio di quella parte di strada, a loro dire dimenticata da anni e oggi pure “deprezzata” per la forte presenza di “stranieri”. La ronda privata diventa così, nelle parole di promotori e sostenitori, un modo «per controllare, con discrezione e senza alcun intento repressivo, la presenza di stranieri vicino ai negozi e davanti ai locali pubblici». «Il compito delle due guardie giurate - scrive la stampa locale-, va così a integrare il servizio di vigilanza, controllo e prevenzione messo in atto dagli agenti della polizia municipale».

Il “servizio integrativo” è stato ideato
e voluto da Antonio Gagliano, capogruppo della Lega nord in Consiglio comunale. È lo stesso Gagliano a spiegare i compiti delle guardie private de La Vigile assoldate per l’occasione. «Non si tratta di interventi repressivi - assicura -, bensì di un servizio di prevenzione. Infatti nel caso si verifichino episodi violenti o di intolleranza i vigilantes si limiteranno ad avvertire le forze dell’ordine mentre i commercianti sono stati invece invitati a collaborare». Seduto al tavolo del suo locale, il bar Niki, che si affaccia sulla stessa strada, proprio al limitare del confine fra cosiddetta parte alta e parte bassa, Gagliano racconta volentieri un progetto di cui va fiero: «Avrebbe dovuto partire già ad aprile ma la concomitanza con le elezioni anticipate ci ha consigliato un rinvio per non prestare il fianco a critiche di strumentalizzazione». Quindi la contemporaneità di date fra debutto delle ronde e pubblicazione del bando comunale per le agevolazioni e gli sgravi fiscali alle piccole imprese che vorranno insediarsi nel quartiere è puramente casuale? «Certamente! Il progetto doveva partire già ad aprile e la coincidenza di date fra le due iniziative è soltanto casuale. Dopo anni di abbandono la parte bassa della via vuole un rilancio e questo passa necessariamente per un ripristino della legalità - sottolinea l’esponente leghista, commerciante egli stesso si fa interprete dei malumori e delle lamentele dei colleghi -. I controlli della polizia municipale dopo l’interessamento del sindaco Sappa e del comandante Bergaminelli sono già soddisfacenti ma non si può abbassare la guardia per non vanificare gli sforzi finora fatti e i commercianti, certamente, pretendono che il quartiere debba essere rilanciato economicamente difendendo la propria immagine». Immagine così importante da difenderla appaltando ai privati il controllo di una porzione di quartiere? «La presenza di guardie giurate non sostituisce quella importante delle forze dell’ordine, il loro servizio è parallelo all’ampliamento dei poteri della polizia locale, oggi vincolata al Comune di appartenenza e all’orario di servizio, ma che invece potrebbe diventare davvero la polizia di prossimità - precisa Gagliano -. Lo Stato d’altronde ha già delegato in aeroporti, metropolitane, ferrovie, il servizio a questi istituti di vigilanza previa un’attenta valutazione delle caratteristiche».

A qualche metro di distanza dal bar, le guardie giurate hanno già preso servizio. Basco d’ordinanza calcato in testa, occhiali scuri, mimetica blu, anfibi lucidi e pistola alla cintura: la ronda privata avanza con passo sicuro. Mancano pochi minuti alle 19 di un tardo pomeriggio di metà maggio, ancora una mezz’ora e il pattugliamento giornaliero avrà fine. Due ore di ronda ininterrotta e circa quattrocento metri di marciapiede da controllare. A guardarli arrancare ormai a fine turno si può immaginare la pesantezza degli anfibi, ma non la necessità di una loro presenza. I cosiddetti irregolari andrebbero cercati nei cantieri edili, stipati sui furgoni dei vari caporali che ogni mattina li carica dopo un’accurata scelta e poi li deposita fra le braccia accoglienti di italianissimi impresari poco interessati alla legalità. Di questo però non sembra importare a nessuno, certamente non ai due vigilantes che ancora arrancano. Oggi si preferisce l’immagine al contenuto, anche a costo di apparire razzisti. Antonio Gagliano però non ci sta e rilancia: «Razzismo? Ma neanche per idea, la mia iniziativa ha come solo obiettivo quello di contrastare illegalità e microcriminalità diffusa e questo nell’interesse di tutti. Anche gli stranieri che si sono bene integrati e lavorano onestamente lo hanno capito e qualcuno di loro mi ha già ringraziato».
Lotta al degrado, contrasto ai furti nelle ville, Gagliano non è nuovo a progetti di ronde e presidi, ogni pretesto diventa motivo per metterne in campo almeno una. «Non ci saranno, almeno per ora, ronde della Lega a pattugliare via Cascione ma se sarà necessario non escludiamo di poter collaborare istituendo un servizio di ronda con i nostri volontari come abbiamo fatto lo scorso anno contro l’altissimo numero di furti nelle ville e nelle case di periferia, e prima ancora per contrastare l’incivile pratica di abbandonare rifiuti e immondizia in ogni angolo della città». Lasciati momentaneamente da parte i volontari, chi paga le guardie giurate? «Il comitato spontaneo con un piccolo contributo una tantum della Lega». Intanto la ronda ha terminato il suo giro, si abbassano le prime serrande. Sprofondata nella solita ostentata indifferenza di sempre, Imperia si prepara alla notte. Domani qualcuno pretenderà ancora risposte altrettanto decise alle nuove emergenze urlate dalla stampa locale. Ma senza sciogliere il dubbio sulla legalità dell’operazione sicurezza già in atto. Su questo punto anche il questore rifiuta ogni confronto con il giornalista.

Da www.Left.it  30 maggio 2008

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