La situazione dello zuccherificio SADAM di Jesi rischia di diventare di difficilissima soluzione. Ad un atteggiamento furbesco dell’azienda che tenta di scaricare la responsabilità della crisi sui produttori agricoli, attraverso la richiesta di garanzie in merito alla produzione bieticola dei prossimi anni a cui non corrispondono sostanziali impegni di ritiro del prodotto da parte dell’azienda – anche se poi qualche importante dirigente si lascia sfuggire che i 60 milioni di euro che la SADAM introiterebbe come contributo comunitario per la dismissione sono molto appetibili – si accompagna un atteggiamento poco determinato e che rischia di essere inadeguato delle istituzioni. Ad una posizione autorevole e pienamente condivisibile del Sindaco di Jesi, che avverte che una riconversione a fini energetici dello stabilimento jesino e della filiera agricola che fosse accompagnata dall’abbandono della produzione saccarifera incontrerebbe l’opposizione del territorio e delle istituzioni, sembra contrapporsi l’atteggiamento assunto dalla Regione che, stando a quanto affermato dall’Assessore Petrini, non è insensibile alle motivazioni dell’azienda. Noi crediamo non basti dichiarare, come fa l’Assessore, che bisogna capire “se il mondo agricolo può assicurare i livelli di produzione di bietole richiesti dall’azienda” o demandare alle associazioni di categoria l’elaborazione di una piattaforma di richieste condivise, affidando così alla Regione un mero ruolo notarile in una vicenda che investe invece il destino di un pezzo importante del territorio e dell’economia marchigiana, e richiama, quindi, pienamente al ruolo di programmazione e di indirizzo in economia che alla Regione compete. Va anche tenuta strettamente connessa all’attività della trasformazione delle barbabietole da zucchero quella di produzione energetica che la SADAM esercita attraverso la centrale di cogenerazione adiacente alla stabilimento di Jesi. E’ quindi necessario imporre all’azienda l’immediata presentazione di un piano industriale che ricomprenda entrambe le attività, alla valutazione del quale le istituzioni locali, coordinandosi tra loro, subordinino decisioni ed iniziative adeguate a far sì che le istanze e le aspettative dei lavoratori, dei produttori agricoli e di un intero territorio possano trovare nell’iniziativa istituzionale il doveroso sostegno e l’adeguata capacità di proposta.
Il Segretario regionale del PRC
Giuliano Brandoni
Prc Jesi, Circolo Karl Marx
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