I primi provvedimenti adottati dal governo Berlusconi in tema di repressione degli immigrati e delle lotte territoriali, delineano una politica incentrata sull’uso massiccio degli strumenti repressivi per il controllo sociale. Si è soffiato a dismisura sul fuoco delle paure. Ecco quindi l’inserimento nel nostro ordinamento del reato di immigrazione clandestina e, in aggiunta, la proposta di allargare addirittura fino a un anno e mezzo il tempo della detenzione amministrativa nei Cpt.
Definire reato la semplice mancanza di un titolo di ingresso o di soggiorno, oltre a essere un’aberrazione sul piano giuridico e un fattore inaccettabile di imbarbarimento e disumanità, significa creare le condizioni per fare definitivamente impazzire il nostro sistema giudiziario ed il nostro sistema penitenziario, ingolfando in modo irreversibile le nostre aule di giustizia e sovraffollando oltre ogni limite le carceri.
Il governo Berlusconi ha deciso anche che di fronte all’emergenza rifiuti, alla prepotenza della camorra, all’insipienza di una classe politica locale incapace di ascoltare il sapere ambientalista in tema di trattamento del ciclo dei rifiuti; insomma, di fronte a un’evidente impasse del sistema democratico, la soluzione è che un plenipotenziario decide tutto da solo con l’esercito schierato a difesa delle discariche e degli inceneritori, dichiarate aree di interesse strategico militare, con il conseguente provvedimento di arresto immediato a chi si oppone alla devastazione del territorio.
In poche parole: esercito schierato, militarizzazione del territorio e inasprimento delle pene, tutto questo è previsto dal terrificante pacchetto sicurezza.
Soluzioni vecchie come il mondo e non potranno che fallire, facendo pagare a tutti un altissimo prezzo: la riduzione, di lungo periodo, di libertà e diritti. Di fronte a questo scenario non si può restare in silenzio. Bisogna lavorare urgentemente per rendere palese l’assurdità di una simile deriva, è necessaria una urgente mobilitazione, un’opposizione sociale al governo Berlusconi per rovesciare il paradigma dell’intolleranza, del razzismo e della criminalizzazione dei movimenti sociali.
Prc Jesi, Circolo Karl Marx
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