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Davide Varì
«Gli zingari? E' più facile debellare i topi». Così il deputato leghista Matteo Salvini dai microfoni di Radio Padania . Detto fatto, i "derattizzatori" veneto-padani hanno presidiato per tutta la giornata di ieri un'area di Mestre destinata ad accogliere poche decine di nomadi sinti. Di nomadi sinti italiani da almeno tre generazioni, sia chiaro.
Una protesta che è riuscita a spiazzare e indignare persino il sindaco di Venezia Massimo Cacciari di solito molto comprensivo con le proteste leghiste: «È un'iniziativa vergognosamente strumentale - ha dichiarato Cacciari -, priva di ogni fondamento». «La decisione di istituire il campo - ricorda - risale addirittura al 1997, è stata approvata da tutti i consigli comunali possibili, e la richiesta di sospensiva è stata rigettata dal Tar».
«La Lega cerca evidentemente lo scontro - continua il primo cittadino di Venezia - ma noi andiamo avanti. Prima o poi si stancheranno». Sulla possibilità dell'uso della forza, il sindaco precisa tuttavia che sta «alla Questura decidere come muoversi, non al Comune». Il sindaco sottolinea peraltro che le persone che si insedieranno nel campo «sono cittadini veneziani a tutti gli effetti, di seconda e terza generazione, esattamente come parte di coloro che stanno manifestando. I loro figli - conclude - vanno a scuola da anni, i genitori lavorano, regolarmente, nella raccolta del ferro. Ripeto, è una protesta totalmente strumentale».
Circa una sessantina gli attivisti e gli amministratori della Lega Nord mobilitati. Tra i presenti, anche il deputato Corrado Callegari, e un esponente di Forza Italia, il presidente del consiglio comunale di Venezia, Renato Borasio. «Noi - dice il capogruppo della Lega in comune, Alberto Mazzonetto - non ce ne andremo di qui finchè il comune non cambierà idea sulla costruzione di questo campo, anche se il sindaco Cacciari ha minacciato di farci sgomberare per mano della forza pubblica».
Durissimo il sociologo veneziano Gianfranco Bettin, capogruppo dei Verdi in Regione Veneto, che definisce l'iniziativa leghista «una schifosa campagna di menzogne». Una campagna, afferma, riferendosi alla Lega, sostenuta «da politicanti senza scrupoli, che non esitano a criminalizzare gente pacifica, in gran parte donne e bambini, che da molti anni vivono tranquillamente e regolarmente nella nostra città». «Il nuovo campo - sostiene - rappresenta un atto dovuto, un segno di rispetto per una specifica tradizione e, insieme, un investimento razionale, che organizza ancor meglio la convivenza e il rapporto tra comunità dei sinti e città». «Chi, a parole, dichiara di essere contro i campi perchè vorrebbe che i sinti vivessero in normali appartamenti (realizzare i quali costerebbe quanto realizzare il campo, se non di più) - conclude - sono in realtà gli stessi politicanti che impediscono ogni integrazione e che dunque mentono spudoratamente. La loro infame campagna punta soltanto a speculare politicamente e, concretamente, a cercare l'incidente che enfatizzi ancor più questa propaganda incivile».
Altrettanto dura la replica a Cacciari che arriva dal deputato leghista Callegari: «Sua maestà Cacciari III è convinto che ci stancheremo, ma non si accorge che qui non è solo la Lega a battagliare, ma i suoi stessi cittadini». «I veneziani - aggiunge - si stanno invece accorgendo di come la Giunta comunale sperperi il loro denaro a favore di chi fonda la propria sopravvivenza sul delinquere. Non arretreremo di un passo. Attueremo la nostra protesta fino in fondo per il bene dei cittadini. Personalmente, tenterò tutte le vie possibili per bloccare la realizzazione di quest'opera».
L'esponente leghista se la prende anche con il prefetto di Venezia, Guido Nardone. «Non servivano i dati del Viminale - afferma - a farci sapere che qui la situazione criminalità è peggiorata. È stato detto che i rom e i sinti che arriveranno ad abitare in via Vallenari non sono fra quelli pericolosi, ammettendo, così, che fra quella gente i malviventi esistono». «Chi ha parlato - prosegue, riferito al Prefetto - è la stessa persona che annunciava più controlli e minor delinquenza in via Piave a Mestre, ma anche i recenti episodi di cronaca hanno dimostrato che la situazione è drammatica».
Nel frattempo da Madrid arriva la notizia di una manifestazione di alcune decine di gitani spagnoli che si sono radunati davanti all'ambasciata italiana per protestare contro le misure sull'immigrazione del governo di Silvio Berlusconi e contro gli "incidenti" che hanno coinvolto i rom in Italia.
Liberazione 04/06/2008
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